Ciao ragazze, nell’articolo precedente (qui) siamo andate alla scoperta della radiofrequenza da un punto di vista generico, vi ho spiegato brevemente il tipo di apparecchiatura, il meccanismo d’azione e gli inestetismi per cui è adatta, mentre oggi voglio entrare più nello specifico e parlarvi della radiofrequenza frazionata, ovvero quella di tipo medico.

Quali sono le differenze principali tra l’apparecchiatura in dotazione alle estetiste, e quella di competenza esclusivamente medica? Scopriamole assieme.

Il manipolo

Il manipolo utilizzato dalle estetiste si presenta rotondo o piatto, mentre nel caso della radiofrequenza frazionata troviamo dei micro aghi posti all’estremità, che a contatto con la cute creano un’ablazione (possiamo definirle delle micro-ferite).

Il funzionamento

Il suo funzionamento ricorda un po’ il needling: l’apparecchio infatti lavora creando delle micro ferite a distanza millimetrica, lasciando però una piccolissima porzione di pelle sana da cui ha inizio la rigenerazione della cute con la formazione di collagene, elastina e acido ialuronico, gli elementi che fungono da sostegno per i tessuti.

Alla radiofrequenza frazionata viene spesso associato il laser frazionato, quest’ultimo però più invasivo e capace di arrivare a temperature più alte (170°).

Utilizzo

L’impiego principale di questo macchinario è l’azione anti rughe, ma funziona molto bene anche contro macchie cutanee, lassità, atonie, cedimenti e per ridisegnare il contouring del viso. Vi ricordo naturalmente che solo il medico estetico può trattarvi con la radiofrequenza frazionata, mentre dall’estetista potete trovare una versione sempre efficace, ma meno impegnativa (ne abbiamo parlato qui).

Spero che il post abbia soddisfatto la vostra curiosità sul tema, vi aspetto al prossimo articolo!

Isa.

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